lunedì 10 maggio 2010

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Ho trovato finalmente una scusa per le dovute due righe sul decennale di Dagospia – la vita è maestra, ci detta temini – e si tratta di una foto di Umberto Pizzi, sodale del titolare, che così posso evitare di nominare, che poi è proprio quello che non mi dava una scusa.
Pizzi fotografa Geronzi e Letta sotto le tette di Mamma Lupa, in un apologo morale di quelli nelle foto a centrofascicolo de Il Borghese di Mario Tedeschi. Satira di destra, se satira. Giornalismo alla Pecorelli, se giornalismo. Detto col massimo rispetto per entrambe le cose, naturalmente. E però, in Dagospia, queste rispettosissime cose stanno senza autocoscienza, con un’autoironia da abiura permanente, smussa, sciatta, tonta, pusillanime.
Per dire: Geronzi e Letta non sono perfettamente centrati nell’apologo morale, non si sovrappongono a Romolo e Remo, sicché O.P. sta a Dagospia come un sordido ricatto sta a un buffetto ruffiano.

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