giovedì 13 maggio 2010

Tridimensionale!




Detto con simpatia, Berlicche è uno stronzetto di cui consiglio la lettura a chiunque abbia l’hobby della demistificazione, a mo’ di stretching.
Vi viene voglia di smontare a pezzettini la questione del Filioque? Un post di Berlicche vi preparerà il muscolo. Esempio?
Vi è venuta voglia di mettere un po’ di ordine fra tutte le puttanate raccontate da chi ritiene autentica la Sindone? Basterebbe il piccolo saggio di Luigi Garlaschelli sull’ultimo numero di MicroMega, ma se proprio avete la fissa del fai-da-te e volete affrontare qualche quintale di cartaceo, scaldatevi con questo post di Berlicche.

“Cari amici laicisti, […] io sono cattolico e la mia fede non poggia su quel telo; se saltasse fuori che [la Sindone] è stata fatta nel Medioevo, come sostenete, ne prenderei nota e basta. Però, se fosse stata realizzata da qualche ignoto protoscienziato del 1300, allora quello che vorrei veramente è il brevetto”.
Troverete questo rivoltare la frittata in quasi tutti quelli che sono stati in difficoltà con le prove materiali: se la Sindone è un falso, dimmi come è stata falsificata; se non sai dirmelo, tutte le evidenze contrarie alla sua autenticità perdono sostanza; e allora sono autorizzato pure ad appoggiarci la mia fede, ma giusto un pochino, e tu mi devi lasciar fare, senza darmi del cretino.

“Una procedura per imprimere un’immagine su un telo che non usa pigmenti”, dice Berlicche, come se non fosse possibile.
“Con una nitidezza di particolari impressionante”, dice, “e con informazioni tridimensionali!”, esclama. E qui lo stretching arriva all’estensione che potremmo definire autodimostrativa: Berlicche lo sa che, se la maschera di Agamennone sta alla faccia di Agamennone, la faccia di Cristo sulla Sindone sta al muso di un levriero afgano?

10 commenti:

  1. E poi, via, ormai a offrire figure tridimensionali ci penserà Playboy.

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  2. Il mistero della Sindone consiste nel trovare il detersivo giusto

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  3. Con Berlicche e gente simile, discutere è solo tempo perso. Tanto varrebbe che dicessero "anche se è sbagliato, io ci credo lo stesso" (a me è capitato in una discussione con una testimone di geova). Quantomeno, sarebbero più onesti.

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  4. @ Guidus

    Per quel che è la mia sparuta esperienza, invece, con Berlicche è sotto un certo aspetto utile discutere: perché secondo me molto spesso riesci a metterlo di fronte all'evidenza che egli stesso in fondo non creda a quanto sostiene. Continuerà a sostenerlo lo stesso, ma più consapevole che può ingannare se stesso e i propri sodali, ma non gli altri. Te ne accorgi, quando crolla, perché mentre di norma prova sempre a intavolare ragionamenti, per quanto a volte astrusi, poi in quell'istante in cui si sente di essere stato smascherato ti spara una frase sentenziate, avulsa dal contesto, priva di elementare consecutio logica al proprio interno, più o meno parafrasabile con: "è diverso perché lo dico io che è diverso e basta". Altro sintomo: rinuncia a difendere la teologia e la butta sul sociologico. Pretende che la ragione gliela possa dare il fatto che secondo lui il cattolicesimo viaggi due metri sopra a tutto il resto, come se un comunista stesse difendendo il comunismo (ma Marx non era Dio).

    Il caso Berlicche secondo me (ripeto la mia esperienza è comunque limitata) è forse molto raro nel panorama cattolico o ateo-cattolico (sono convinto che egli sia della seconda specie): ha intelligenza sufficiente per vedere le vie senza uscita di alcune sue posizioni, ma non ne ha abbastanza da fidarsi della sua stessa intelligenza.

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  5. Praticamente OT:
    Veramente se la maschera di Agamennone sta alla faccia di Agamennone, la faccia di Cristo sulla Sindonde starebbe al muso di, chessò, un Carlino...
    Oh, è giusto pignoleria, il senso si capisce :-)

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  6. Paolo DeGregorio, esattamente quando e dove sei riuscito a metterlo in difficoltà, a smascherarlo Berlicche? Mi piacerebbe proprio leggerlo, così, per capire...

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  7. De Gregorio, la prego, me lo sbrani.

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  8. Proverò a ritrovarlo. In particolare riguardava, dopo un lungo scambio, quando tirai in ballo il martirio, e sinceramente credo che abbia preferito buttarla in caciara. Non posso dire che mi dette mai ragione o che la discussione arrivò ad un vero e proprio punto, ma confermo di essermene andato con una sensazione diffusa di avere davanti una persona che credesse all'esistenza di un essere soprannaturale per un (diciamo a spanne) 50%. Molto probabilmente era poco dopo la conclusione del caso Englaro. Però mi è d'obbligo sottolineare che la mia impressione può essere troppo soggettiva oltre che offuscata dal passaggio del tempo, per cui un lettore neutrale potrebbe essere di avviso del tutto diverso rispetto alle mie valutazioni. Uno neutrale, però.

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  9. Mi permetto di rimandare a un mio post di risposta a Berlicche.

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