venerdì 17 settembre 2010

Santi a perdere


Benedetto XVI, capo della chiesa cattolica, rammenta a Elisabetta II, capo della chiesa anglicana, che “i monarchi d’Inghilterra e Scozia erano cristiani sin dai primissimi tempi ed includono straordinari santi come Edoardo il Confessore (1002-1066) e Margherita di Scozia (1045-1093)” e, con un salto di otto secoli, arriva a John Henry Newman (1801-1890), santo a momenti. Tommaso Moro, Giovanni Fischer, Giovanni Houghton, Roberto Lawrance, Agostino Webster, Riccardo Reynolds, Giovanni Stone, Davide Gonson, Giovanni Ireland, solo per citare i più eccellenti: di santi cattolici, per lo più martiri, morti in terra inglese per restare fedeli al papa, opponendosi allo scisma anglicano, se ne contano 324. Citarne solo uno sarebbe maleducazione e al momento Benedetto XVI si rivela educatissimo: nei primi 6 dei 15 discorsi programmati in terra anglicana non se ne trova uno.

Aggiornamento Tommaso Moro era proprio impossibile non nominarlo, e ha trovato modo di citarlo: “Vorrei ricordare la figura di san Tommaso Moro, il grande studioso e statista inglese, ammirato da credenti e non credenti per l’integrità con cui fu capace di seguire la propria coscienza, anche a costo di dispiacere al sovrano, di cui era 'buon servitore', poiché aveva scelto di servire Dio per primo”. Ne dovremo parlare in un post a parte.

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