sabato 30 aprile 2011

Come fate a odiarlo?


La malattia mentale di Silvio Berlusconi è tutta squadernata nelle risposte che dà a chi gli chiede un giudizio su Giovanni Paolo II, per Tv7 (Raiuno, 29.4.2011): gli chiedono del beato, ma parla di sé.
Karol il Grande? Oh, certo, lui l’ha incontrato molte volte, anche prima di entrare in politica. Una volta gli ha portato la squadra del Milan e si sono intrattenuti a chiacchierare, da manager a manager.
Un’altra volta gli ha portato mamma Rosa (che è la mamma più speciale del mondo, non foss’altro perché ha messo al mondo lui) e Giovanni Paolo Magno ne è stato tanto bene impressionato che, quando si sono incontrati successivamente, gli ha sempre fatto la personale carineria di chiedergli “e come sta, la mamma?”.
Sì, ma il Papa, il Santo – che ne pensa, Silvio Berlusconi? Non pervenuto. Wojtyla è solo una foto nel suo album personale, trofeo di un certo prestigio, figurina che un bambino come-si-deve ti fa subito “ce l’ho!”.

Narcisismo maligno, senza dubbio. Mette in imbarazzo pure chi lo intervista, che gli porge un assist. Anzi, due.
Se non riusciamo a spremere niente sul Papa e sul Santo, vogliamo parlare delle sue grandi doti comunicative? Sì, era uno straordinario comunicatore. Perciò entrava molto bene in ogni casa. Grazie alla tv. A lasciar scorrere la spirale si finirebbe col dover ricordare che lui, Silvio Berlusconi, l’ha mandato tante volte in onda dalle sue emittenti, e partecipa di quel Grande Fenomeno Pop. Non si capisce se stordito dall’estasi o spossato dalla vertigine, chi lo intervista dà un ultimo cenno di vita: e il Wojtyla politico?
Gli offrono su un piatto d’argento la sua ghiottoneria preferita – l’anticomunismo – ma pure quella “ce l’ho!”: Giovanni Paolo II è santo, sì, ma al modo di Giovanni Battista, che annunciava la venuta dell’Unto, l’anticomunista per eccellenza – ancora, sempre – lui.

Come fate a odiarlo? Non vi rendete conto che è malato?



8 commenti:

  1. Più che malato, palloso. As usual.

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  2. Infatti. Quel che duole è la pochezza della Sinistra attuale, la cui effettiva misura ci è data proprio dall'incapacità di risultare credibile, pur a fronte d'un personaggio che di credibile non ha nulla, in quanto visibilmente malato di mente.
    Pensate se dall'altra parte ci fosse una personalità degna di essere definita come tale.

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  3. Se non erro questo post si riferisce a un servizio giornalistico che era preceduto da un alto servizio con protagonisti Casini e D'Alema. Ho visto tutto abbastanza di sfuggita, ma mi pare che anche questi due altri (e in modo evidente D'Alema) abbiano parlato del Papa a partire dalla loro biografia personale. Sia chiaro: questo nulla toglie al senso della giusta critica sopra esposta, ma ci fa capire che il problema (o se vogliamo: la malattia) è più generale, profonda e oserei dire difficilmente curabile.

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  4. Though we refuse to natural abilities the title of virtues, we must allow, that they procure the love and esteem of mankind; that they give a new lustre to the other virtues; and that a man possessed of them is much more intitled to our good-will and services, than one entirely void of them. It may, indeed, be pretended, that the sentiment of approbation, which those qualities produce, besides its being inferior, is also somewhat different from that, which attends the other virtues. But this, in my opinion, is not a sufficient reason for excluding them from the catalogue of virtues. Each of the virtues, even benevolence, justice, gratitude, integrity, excites a different sentiment or feeling in the spectator. The characters of Caesar and Cato, as drawn by Sallust, are both of them virtuous, in the strictest sense of the word; but in a different way: Nor are the sentiments entirely the same, which arise from them. The one produces love; the other esteem: The one is amiable; the other awful: We could wish to meet with the one character in a friend; the other character we would be ambitious of in ourselves. In like manner, the approbation which attends natural abilities, may be somewhat different to the feeling from that, which arises from the other virtues, without making them entirely of a different species. And indeed we may observe, that the natural abilities, no more than the other virtues, produce not, all of them, the same kind of approbation. (D. Hume, A Treatise of Human Nature, Book III, III, iv)

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  5. perfettamente d'accordo.
    Il problema in Italia non è la presenza di Berlusconi; in ogni società e in ogni epoca di tanto in tanto salta fuori il bambinone un po' stronzo che pensa di avere il diritto di fare quello che gli pare, con una "mamma Rosa" che, evidentemente, di come si educa un figlio non ha la più pallida idea.
    Il problema è la corte di cinici camerieri che lo tengono in piedi e tutti quegli italiani che non si accorgono quando uno li sta fottendo allegramente neanche se gli fai vedere la foto.

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  6. Non appena scadrà il suo quinquiennio di splendido governo diventerà presidente della repubblica e , contestualmente, pontefice. E lo faremo santo subito

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  7. Apprezzo e condivido tutto di questo post... tranne quella parola: "odiare".

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  8. A me ricorda poro nonno che alla fine, ma neanche troppo alla fine, del discorso, di qualsiasi discorso, finiva per parlare sempre della sua vita.
    Stessa verve sessuale per altro.
    Ma nonno è morto due decenni fa, quindi senza aiutini per la verve.

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