venerdì 12 aprile 2013

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Qualcuno arrivò a paragonarla a Giovanna D’Arco, gli altri si divisero tra quanti ne lodavano lo stile, così lontano dalla sguaiatezza leghista, e quanti la consideravano antipatica, ma concedevano avesse un gran carattere. Quante se ne sprecarono per la Pivetti, poi ce la ritrovammo in un completino di similpelle nera a presentare un programmino su una rete Mediaset.
A considerare quante se ne sprecano per la Lombardi, oggi, sembrerebbe proprio che il giornalismo italiano non sappia fare a meno di baloccarsi con la propria stupidità per essere all’altezza della stupidità di chi per costruirsi un’opinione vi attinge. Chi scorge in lei l’archetipo della Perfida Stronza, chi le attribuisce un tratto leninista…
Nessuno sembra essere sfiorato dalla più banale delle evidenze: la Lombardi è il paradigma della mediocrità che arde e splende nel suo quarto d’ora di celebrità. Sembra cattiva, ma non lo è, l’impressione è data da quei decenni di frustrazione che vengono a prendere una boccata d’aria prima di risprofondare in apnea. Se non lo sa, lo sente, e perciò esagera.

23 commenti:

  1. Nel campo delle opinioni è legittimo affermare qualunque cosa. Se anche la Lombardi andrà a presentare un programmino su Mediaset, ce ne faremo una ragione.
    A me la Lombardi non pare affatto cattiva, le dirò anzi, che non mi spiace neanche come donna, ma io so' strano.
    Quella che lei definisce mediocrità potrebbe essere semplicemente la mancanza di ubbie di classe delle quali una Fornero, ad esempio, era farcita.
    In qualche misura ne è fornita anche la Boldrini (bella donna, in ogni caso) che viene giù dal pero a Civitanova Marche dicendo, "non credevo esistesse questa miseria in Italia".
    Eh, sì, immagino proprio che non lo credesse.
    Ammesso e non concesso che l'impressione di cattiveria che dà la Lombardi nasca da "decenni di frustrazione che vengono a prendere una boccata d'aria prima di risprofondare in apnea", direi che tale frustrazione è condizione umana legittima, visto la situazione sociopolitica italiana degli ultimi vent'anni. Io, al suo posto, avrei la tentazione di fare lo stronzo molto, ma molto di più. Poi, naturalmente, la vincerebbe il realismo.

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  2. mamma mia quant'è verooooo!!!!!!!
    però una cosa la devo dire : a differenza di tutti quelli che ci sono stati somministrati dai partiti prima dei "grillini" , questi qui, che rappresentano le persone comuni, ovvero quelle che , fino all'altro ieri , avevi incrociato al supermercato , nell'androne di casa popolare o all'Ikea ,attirano su di sè tutte le frustrazioni o meglio le INVIDIE della gente che quando li guarda non riesce a non pensare al che- fino a ieri NON ERAN NESSUNO e ora siedono in Parlamento- . insomma ogni volta che compaiono stiamo là a fargli il "pelo e il contropelo " alla ricerca spasmodica di trovargli qualche difetto !

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  3. Per il momento l'unico motivo di frustrazione pare essere il fatto che tutte le ricevute spese, la cui pubblicazione da non-statuto avrebbe dovuto differenziarla da chi prende rimborsi "sulla parola", sono volate via a causa dello sfortunato quanto temporalmente preciso furto del portafoglio.
    Ovviamente nessuno del Movimento solleva dubbi circa la veridicità della versione.
    Del resto tenere documentazioni così "politicamente" importanti di tutto un mese tutte insieme dentro il portafoglio, è cosa che evidentemente i grillini considerano assolutamente normale (oltre che fattibile) e anzi prova della scrupolosità della tizia che quindi le teneva davvero!
    Dal compare più genuino personalmente mi attendo un più sbrigativo "il cane mi ha mangiato gli scontrini"
    Due leader, non c'è dubbio, più che adatti a un movimento capace di bersi qualsiasi cosa, dal portafoglio come archivio amministrativo di un mese di spese, all'attacco hacker che ostacola il libero flusso del libero voto del libero pensiero dei liberi cittadini.
    A questi puoi raccontare qualsiasi cosa e quindi più hai la faccia di bronzo più sarai proiettato verso una carriera politica da tappeto rosso.

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    1. "A questi puoi raccontare qualsiasi cosa"..
      "Questi"? Questi 'chi'? Sta parlando di 8 milioni e mezzo di 'questi'?
      Qual è il criterio-che immagino non sia la conoscenza personale-in base al quale si può enunciare con tanta certezza che 8 milioni e mezzo di 'questi' sono "capaci di bersi qualunque cosa" e gli "puoi raccontare qualunque cosa"?
      Sono sinceramente interessata a conoscerlo (il criterio).
      Anna Maria Bianchi

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    2. è la solita tecnica che vedo le piace in maniera quasi maniacale:
      1) io dico "questi"
      2) mi chiede se quantifico il "questi" in 8 milioni e mezzo di persone
      3) risponde sì al posto mio
      4) avendo io risposto Sì alla quantificazione necessaria perché mi potesse fare l'appunto successivo, mi fa l'appunto successivo e mi chiede quindi come possa riferire un giudizio a 8 milioni e mezzo di persone.

      Tutto questo in totale autonomia e senza alcun mio intervento, pur essendo io l'interlocutore.
      Meraviglioso.
      Il parlare sia per chi fa la domanda che per chi da la risposta è una modalità che utilizza per ottimizzare bypassando il problema dell'attesa data dal tempo di pubblicazione degli altri lettori, o l'approccia proprio con la faccia di chi realmente ha visto confermata la sua tesi dalla risposta ricevuta?
      Voglio dire, dopo che mi ha fatto rispondere "sì" nella sua mente mi ha anche replicato "e ti pareva"?
      Nella sua mente il dialogo lo visualizza proprio a due?
      Se sì è fantastico, una procedura che sono certo risolva un sacco di problemi.
      La saluto.

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    3. "Ovviamente NESSUNO del Movimento solleva dubbi "..
      " è cosa che evidentemente I GRILLINI considerano assolutamente normale (oltre che fattibile)"..
      "Due leader, non c'è dubbio, più che adatti a UN MOVIMENTO capace di bersi qualsiasi cosa"...
      "A QUESTI puoi raccontare qualsiasi cosa"...
      Può dettagliare, prego? I termini evidenziati sono estremamente vaghi e generici, e le confesso che non riesco a comprendere quali concreti individui siano quelli da lei indicati in modo così indefinito: poiché tuttavia sono TUTTI accomunati in un giudizio COMPLESSIVO pesantemente sprezzante e liquidatorio, sarebbe bene che lei chiarisse meglio a CHI si riferisce.
      Torno a chiederle: chi sono "questi"?
      Sembra che non siano 8 milioni e mezzo, ok: allora quanti? quali? chi? dove? quando? come?
      No, perché non mi ha mica risposto..

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    4. Al di là del fatto che non "sarebbe bene che" io facessi alcunché di diverso da ciò che mi pare, del fatto che a meno che lei indossi una divisa o io sia stato convocato da qualcuno che indossa una divisa non sono tenuto a chiarire meglio nulla e del fatto che se lei non comprende non posso stare qui io a ripetere le cose finché non le risultino comprensibili perché ho altro da fare, provo a girarle la domanda così avrà qualcosa da fare da qui alla prossima volta che sentisse impellente il desiderio di avermi come interlocutore:
      Il collegamento tra il termine Movimento da me usato e 8 milioni di persone è un legame deducibile da qualche parte del mio commento e quindi attribuibile a mia convinzione (della quale mi chiede poi conto) o è l'ennesima verità da lei considerata tanto oggettiva da essere estendibile all'interlocutore attraverso il ritrovato trucchetto dialettico che le ho illustrato poco sopra e che ormai le sfugge di mano al punto che nemmeno lo vede?
      Se è la prima, mi indica dove io avrei parlato di 8 milioni di persone?
      Non dove lo fa lei o dove lei è convinta di leggerlo, dove l'avrei fatto io.
      Se ci riesce la seguo nel dialogo, altrimenti la saluto e la lascio ai suoi giochi dialettici.
      Io ho parlato di Movimento.
      Che questo sia sinonimo di 8 milioni di persone è percezione che sta solo nella sua testa.
      Legittimo, ma lì lo lasci e non lo attribuisca a me.
      Io al Movimento se collego un paio di decine di migliaia di persone è già tanto.

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    5. Libero lei, ovviamente, di rispondere o no, libera io di commentare o meno.
      Il collegamento, inteso come rapporto di fiducia elettore-eletto, esiste, a mio avviso, soprattutto quando un Movimento viene votato da otto milioni e mezzo di cittadini.
      Ma lei, a questo rapporto non ha minimamente pensato mentre estendeva il suo post, insomma, un dettaglio trascurabile: perfetto, ne prendo atto.
      Resta confermato, come lei stesso precisa, che un intero Movimento, cioè una comunità di alcune decine di migliaia di persone, sia da lei liquidato e additato al pubblico disprezzo con un giudizio sommario, approssimativo e violento, come una sottospecie (o, se preferisce, una sotto-razza) di dementi decerebrati.
      Bene, passo e chiudo.


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    6. Va bene, al sig. Bruno non va proprio giù il M5S ... non è l'unico. Ce ne si farà una ragione.

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  4. Annamaria, cara, aveva smesso con Pannella e ora mi finisce con Grillo?
    Quante volte ancora, mi dica quante volte?
    con simpatia
    alessandro riccio

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    1. Queste sono domande che avrei voluto fare anch'io.

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    2. Salve Azzilandro: no, non ho finito con Giacinto, che non manca mai di stupirci e incantarci con le sue straordinarie, nonviolente performances :non era forse carino, qualche sera fa, a Radio 24? Ma sì che era carino...

      P.S. ma sul Pd, mi sa che non c'intendiamo..

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  5. Castaldi e Ricci
    No ragazzi, non è come pensate.
    Grillo non mi incanta, non sono una sua fan, i suoi modi e il suo linguaggio non mi appartengono e non di rado mi imbarazzano, e, tanto per completare, NEMMENO da comico mi ha mai particolarmente entusiasmato.
    E allora? Allora c'è che, al di là dei modi che non condivido di un personaggio che mi è abbastanza indifferente (ma che non riesco a considerare pericoloso) il Movimento sta riversando nella palude immota, indistinta e maleodorante del cosiddetto mondo politico attuale, una gran quantità di cose nuove, fresche, pulite, di proposte e di richieste che mi piacciono: sì, 'mi piacciono' proprio perché sono semplici, magari ovvie, magari scontate, magari terra-terra, ma arrivano dal mondo 'di fuori' ad un mondo che non riesce più a comprenderle: un mondo prigioniero dei propri rituali, dei propri affari, dei propri egoismi, delle proprie ipocrisie, bloccato e paralizzato, chiuso in un palazzo da cui non riesce più a venir fuori, proprio come i personaggi dell''Angelo Sterminatore' di Bunuel.
    Il Parlamento di questi giorni, bloccato, paralizzato e umiliato nelle sue prerogative, è l'emblema del recinto mortale in cui questa classe politica ha rinchiuso se stessa e il Paese.
    Da soli non potranno mai riformarsi perché non sanno più come si
    fa, da soli potranno solo perpetuare i riti spartitori di quel che ancora resta da spartire di un Paese stremato.
    Allora? Allora c'è bisogno di qualcuno che rompa l'incantesimo e apra il recinto, liberando anche quelli (ce ne sono, per esempio, nel Pd) che vorrebbero cambiare ma si ritrovano intrappolati.
    Il Movimento, ai miei occhi, rappresenta questa possibilità e questa speranza di riscatto e di liberazione.
    Non sono superuomini e superdonne, sono persone comuni con un'infinità di difetti, lacune, manchevolezze, contraddizioni, magari sono presuntuosi e pure irritanti, tutto vero, ma NON E' QUESTO il punto e non ha senso accanirsi a fargli "il pelo e contropelo", come giustamente commenta Lucilla.
    C'è "altro" che voi riuscite a scorgere, che possa far sperare in una uscita dal tunnel? Uno straccio di alternativa?
    Al momento io vedo solo questi alieni.
    Ma forse vedo male.
    Aiutatemi a vedere meglio.

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    1. Come dire, quoto Annamaria. Aggiungo che ogni volta mi riempie di stupore questo accanimento contro Grillo e c., a fronte di una classe politica che definire vergognosa è farle un complimento.
      Il M5S è l'unico elemento di vero disturbo nel panorama desolante dell'inciucio e del "meno peggio".
      Mi sembra stranissima l'obiezione che essi sono un ostacolo alla formazione di un governo e sono antidemocratici. Quale specie di governo stanno ostacolando? Formato da chi? Antidemocratici rispetto a chi?
      L'alternativa, come dice Annamaria, qual è?
      Per l'esattezza neanche io sono un elettore di Grillo, ma nel momento in cui ho cominciato a vedere questa collettiva levata di scudi contro lui e il suo movimento, mi è venuto un certo nervosismo. Ma cosa si pretendeva, in fin dei conti? Che questo si alleasse con il PD? Che facesse politica alla vecchia maniera?
      Come si può obiettare che questi ostacolino la risoluzione dei problemi, rallentando la formazione di un governo? Come si può pensare che un governo formato dalle stesse persone che hanno creato problemi, improvvisamente si metta a funzionare per risolverli?
      Si vuole tutto e il contrario di tutto.
      Ma i giochi sono finiti, ormai. La vecchia classe politica si sta rivelando per quello che è, e nessuno può più fare finta. Può darsi che il M5S avrà avuto solo questo merito, ma non è cosa da poco.
      Ma, come sempre, ognuno vede quello che vuole vedere. Chi vede nel M5S una minaccia, probabilmente ha dei privilegi da difendere.

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    2. @ Massimo
      La risposta è in parte nella domanda: donde verrebbe cotanto accanimento? Appunto, anche, dal fatto stesso che, secondo alcuni, coloro i quali "osano" argomentare sul perché non sono convinti da questa proposta politica si starebbero "accanendo" contro qualcuno.

      Non so se dire se Malvino sia stato profetico o solo, come al solito, osservatore molto abile nello scrollarsi di dosso le cantilene della massa per vedere un po' oltre di esse, ma puntualmente la capogruppo alla Camera (non stiamo parlando dell'ultimo sprovveduto dei votanti), nel correggersi a mo' di interrogazione delle medie da un suo scivolone sull'età minima del Presidente della Repubblica, sembra aver voluto confortare il giudizio espresso in questo post. Ma l'accettazione totalmente acritica di tutto ciò che viene da quei lidi si può riscontrare anche qui, dalle reazioni piovute, quando in fondo si osava semplicemente stilare un profilo umano di uno degli esponenti.

      Non è nemmeno dato sapere se è fondato o meno questo profilo, apparentemente, sempre dalle reazioni di cui sopra, ma è dato solo sapere che se si apre bocca si sta in qualche modo condonando alla politica tradizionale tutte le sue malefatte. Questo è un altro dei motivi di ciò che lei vede come "accanimento": sembra quasi che secondo lei e altri la Lombardi sia virtuosa in quanto tale, in quanto esistente, e metterlo in dubbio è "incomprensibile". Per precisare qual è il problema che lei ed altri si ostinano a non scorgere, per inciso desistendo quasi del tutto dall'entrare nel merito delle critiche esposte e ritornando invece come disco rotto sulle malefatte dei vecchi partiti, è che potrebbe trattarsi di Toni Topo e del suo Movimento 2 Picche: per nessuna delle vostre argomentazioni farebbe differenza. Questo, alcuni, lo contestano perché rappresentazione non dell'anti-, ma dell'a-politica. Io personalmente, di questo, aborro totalmente la pigrizia intellettuale e di azione.

      Nel merito della seconda parte delle sue osservazioni: il problema è che non si capisce come si possa fare politica senza "tirarsi" indietro almeno uno dei partiti. Strategicamente è una buffonata da damerini: se si volesse cambiare il sistema si attirerebbe nella trappola il nemico, un po' come fece Berlusconi agli esordi. Ci si intrufola nel sistema, si pagano piccole cambiali (alias compromessi) e si smantella tutto col tempo. Il fatto che ci si astenga da qualunque azione politica o è dilettantismo allo sbaraglio oppure a molti sembra la dimostrazione più lampante della vocazione alla conservazione dello status quo. Il che, in effetti, vedendo le reazioni che si leggono (anche qui), probabilmente funzionerebbe.

      In sintesi: sarebbe lei a doversi chiedere come mai Grillo abbia in una certa misura "auspicato" un accordo PD-PDL. Come mai il M5S abbia "benedetto" la proroga al governo presieduto da (cit.) rigor montis. Cioè lei accusa qui taluni di voler indirettamente dare credito alla politica che ha fallito, invece di vedere la trave che è quel movimento che sembra stia facendo di tutto perché in questa legislatura si consolidi l'eterno sodalizio. Con la differenza, non da poco, che lei qui deve fare una deduzione indiretta, e cioè che criticare la Lombardi equivalga a celebrare la vecchia politica, mentre le azioni del M5S in favore di essa sono del tutto dirette, cioè il mantenimento del vecchio sistema è la conseguenza più diretta della strategia del Movimento.

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    3. Commento molto articolato, questo del sig. De Gregorio. Cerco di rispondere come posso, punto per punto.
      1) Tutta una serie di post nei quali si attacca anche e soprattutto personalmente deputati e leader del M5S, richiamandosi a disturbi di personalità o mediocrità congenite (opinioni che potrebbero avere un fondamento, non entro nel merito), o accusando apertamente il M5S di fascismo, se non è accanimento ci è molto vicino. La stessa cosa accade in altri blog orientati in senso PD, con meno stile, devo ammetterlo, di Malvino.
      E' evidente che c'è un chiaro intendimento di smontare o perlomeno sminuire il fenomeno 5S, che quasi vanno oltre l'analisi del fenomeno stesso.
      2) Qui non si tratta di difendere acriticamente il M5S, quanto di evidenziare come un movimento che, volenti o nolenti non ha precedenti in Italia, debba venire squalificato, non solo dalle gaffe (che nella storia della repubblica si contano a milioni) ma nell'analisi dei profili psicologici.
      3) Non mi sembra sia un'osservazione pertinente quella di dire che se si apre bocca contro il M5S si sta condonando la politica tradizionale dalle sue malefatte. Anzi, mi pare questo una specie di artificio retorico. Ecco, vedete come sono questi grillini (io non lo sono, ma faccio per semplificare), come gli si tocca il giocattolo si incazzano. E' un modo per attribuire a qualcuno una superficialità di analisi, a fronte della propria maturità di giudizio. Alla fine è un modo per fare "noi contro loro" facendosi passare per democratici.
      Alle critiche è sempre stato risposto puntualmente, ma evidentemente la risposta non soddisfa. Se le critiche vertono sulle analogie 5S-fascismo delle origini, o sui disturbi di personalità di Casaleggio o sulla mediocrità della Lombardi, direi che c'è poco da fare. Le opinioni valgono quello che valgono, più o meno come ripetere come un disco rotto le malefatte dei vecchi partiti.
      4) Veniamo al punto dolente: qual è l'obiettivo del 5S? Perché non fa la cosa più logica, cioè tirarsi dietro almeno uno dei partiti? Dilettantismo allo sbaraglio? E' possibile. Il dilettantismo di chi sa che se comincia a mescolarsi con gli altri è finito, diverrà come gli altri.
      Non ci si intrufola in questo sistema se si è decisi a scardinarlo, in qualche modo. Parlo dei vecchi partiti, non del sistema democratico, naturalmente.
      Non fare alleanze è un'azione politica, molto rischiosa e discutibile, me ne rendo conto, ma è un'azione politica.
      Lasciare che gli altri si scannino tra loro per poi, alla dissoluzione dei vecchi partiti (alla quale manca poco), avere gioco libero. Funzionerà, non funzionerà, chi lo sa?
      5) Fa bene a mettere "auspicato" e "benedetto" tra virgolette. E' un modo per chiarire che lei legge queste "manovre" con le sue lenti, basate sul vecchio modo di essere partitico. Lei crede che un "eterno sodalizio" possa passare indenne sulle teste degli italiani? Crede che arrivare fino in fondo sia mantenere il vecchio sistema? Il vecchio sistema sta andando in pezzi, L'ho già scritto da qualche parte. Il 5S ha dato una potente spallata e con questo, probabilmente, ha iniziato a esaurire la sua funzione. Ma se non fosse esistito il 5S, il carrozzone sarebbe venuto giù lo stesso, pezzo per pezzo, ci avrebbe messo solo molto più tempo.
      Non si vuole vedere che ormai è finita, si naviga a vista.
      Se si arriverà a una violenta restaurazione del "vero" potere, allora sì che si vedrà chi era veramente fascista.
      Quanto alla candidatura della Gabanelli, lascia il tempo che trova. Io spero sempre in Rodotà. Speranza vana.

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    4. Parto dalla fine, su ciò che ci mette d'accordo: anche io avrei preferito che fosse stato scelto uno tra Rodotà e Zagrebelsky. Avrei voluto vedere il PD messo all'angolo, nella speranza che non tentasse l'ennesimo suicidio politico. Probabilmente non è un caso che ciò non sia avvenuto, per i motivi espressi e che si sono materializzati nella scelta degli iscritti prescelti da Casaleggio e Grillo. Avere strategie in politica per me è ben diverso dal sottoscrivere un particolare sistema partitico: vuole dire sapersi ingegnare per fare ciò che è utile (al cittadino).

      Rispondendo ai punti.

      1) e 2) Non so chi altri oltre a Malvino abbia fatto ricorso alle categorie della psicologia, quindi non posso parlare per ciò che non so. Ma so che Malvino, per "deformazione professionale", lo ha sempre fatto, anche verso interi gruppi oltre che individui.
      Non credo che sia segnale di alcunché di atipico, o specialmente rivolto al M5S.
      Ho visto all'opera più e più volte mediocrità e ignoranza nelle affermazioni di molti eletti del Movimento. Ciò non è una novità, purtroppo per noi "cittadini", ma almeno ci sia consentito di denunciare che abbiamo l'ennesima conferma dell'attaccamento degli elettori italiani al principio di mediocrità al potere. Dico solo che non è un caso, visto che da mesi sento dire che l'uomo medio "scelto a caso" per la strada saprà certamente fare meglio di chi ci ha governato finora.

      Capitolo accusa di fascismo: io penso che sia sufficiente annotare il pericolo che comportano alcuni atteggiamenti. Ritengo anche io pericoloso eliminare le distinzioni, pericoloso attaccare un intero sistema istituzionale (e.g. il Parlamento deve legiferare ma anche impedire l'esercizio pieno del potere esecutivo), pericoloso costruire un partito dichiarando lo statuto inemendabile, pericoloso decidere della "vita o morte politica" degli aderenti e degli eletti unilateralmente, pericoloso decidere unilateralmente chi ha diritto di voto nel movimento e quali decisioni siano collegiali e quali no, pericoloso affermare da capo indiscusso e inemendabile del partito che si miri ad ottenere un plebiscito. Poi questo può non portare al fascismo, in ultima istanza, ma non vedo perché non si possano segnalare pericolose analogie: per far sì che ciò non accada.

      3) È quello che mi sento rispondere più della metà delle volte, ed è sufficiente scorrere le pagine di questo blog per verificare che è una delle risposte più comuni: variazioni più o meno libere del tema dominante "ah ma allora invece il PD e il PDL", "per voi il PD-PDL", "invece quello che hanno combinato i partiti tradizionali", ogniqualvolta si muova una critica argomentata.

      4) Siamo nell'alveo delle legittime diversità di opinioni, ma io personalmente ritengo che non funzionerà, semplicemente, perché ritengo che un italiano su quattro (che ha votato M5S) si aspetti risultati, e subito. Non vuole "abbattere" un sistema perché è paladino dei valori illuministi, risorgimentali o democratico-costituzionali, o quant'altro, ma perché (come già tangentopoli ha dimostrato) si incazza quando la furbizia della politica comincia a non rendergli più possibile di cambiarsi l'automobile sportiva ogni cinque anni.

      5) Mi permetto di auspicare che se proprio il sistema debba venire giù, non debba andare in mano a dei burattini mediocri. In ogni caso non condivido l'opinione che adottare comuni, ovvie e banali strategie politiche sia espressione di "un vecchio modo di essere partitico", ma è la misura stessa della capacità di saper fare della politica buona e intelligente. Ed è il non rendersi conto di questo fatto un altro elemento, l'ennesimo, della disfatta della vis critica del cittadino medio, che ormai ha perso la capacità di distinguere e ha finito per fare un unico indistinto e insignificante minestrone, dall'inciucio vero e proprio fino al sano e sfaccettato scacchiere politico.

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    5. " ritengo che un italiano su quattro (che ha votato M5S) si aspetti risultati, e subito. Non vuole "abbattere" un sistema perché è paladino dei valori illuministi, risorgimentali o democratico-costituzionali, o quant'altro, ma perché (come già tangentopoli ha dimostrato) si incazza quando la furbizia della politica comincia a non rendergli più possibile di cambiarsi l'automobile sportiva ogni cinque anni."

      Allora: lei ci sta dicendo che gli elettori del M5S (un Italiano su quattro, CIOE' 8 milioni e mezzo di persone, all'incirca)si aspettano dal loro voto risultati IMMEDIATI: niente a che vedere con valori e nobili ideali, il loro voto esprime solo l'incazzatura di non potersi cambiare l'automobile SPORTIVA ogni cinque anni.

      Applausi, gentile signore. Lei è davvero, MA DAVVERO, un grande!

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    6. Provo a rispondere, sempre come posso.
      1) Ha fatto bene il dott. Castaldi a usare categorie psicologiche, se l'ha ritenuto opportuno e, in effetti, non sono mai entrato nel merito di quelle analisi.
      Mediocrità e ignoranza non sono categorie assolute. Quella che lei vede come mediocrità io potrei vederla come mancanza di ubbie di classe (l'ho già scritto da qualche parte). L'ignoranza, se temporanea può essere scusata. Dovesse persistere, avrà le sue conseguenze.
      2) Segnalare pericolose analogie, non solo è legittimo, ma doveroso, se le si ritiene tali. Quanto alla pericolosità degli atteggiamenti del M5S, ha certamente ragione: sono pericolosi. Guai se non lo fossero. Devono esserlo, a mio parere, perché i tempi lo richiedono. Vanno fino in fondo sulla strada che hanno stabilito. Funzionerà, non funzionerà? Non lo so, non sono in grado di saperlo, vedremo.
      3) Lasciamo dunque perdere il PD e il PDL. Le grandezze del M5S costituiscono in buona parte anche i suoi limiti, con il quale fatalmente si dovrà scontrare. Credo però che in questa fase della vita politica italiana, queste forche caudine attraverso le quali i vecchi partiti devono necessariamente passare, siano inevitabili e direi anche "giuste".
      4) Lei crede che non funzionerà, e probabilmente ha ragione. Lei, come tutti quelli dotati di un certo livello di istruzione (mi ci metto anch'io) ha una certa opinione del cosiddetto elettorato medio. Gente che si incazza che non può cambiare la macchina ogni cinque anni. Mi permetto però di dire che le cose non sono così scontate, né le persone sono così impermeabili a una iniezione di, come dire, "nuovi valori etici" nella politica. Può darsi certo che mi sbagli.
      In ogni caso questo mi pare il nodo centrale di tutta questa "polemica": il M5S è pericoloso perché, in fondo in fondo (ma neanche tanto) il popolo è bue. La fondamentale sfiducia nell'uomo (non si discute qui se motivata o no) rende impossibile capacitarsi che "uomini medi" stiano facendo quello che stanno facendo. Non possono essere niente di più che "burattini mediocri". E chi li ha votati non può essere altro che un imbecille, dopotutto.
      E qui veniamo al 5) Non mi risulta che negli ultimi 20 anni sia stata fatta politica buona e intelligente: non con questa classe politica. Magari adesso è il momento di provare qualcosa di diverso. Funzionerà? Ripeto: chi lo sa? Forse no.
      Secondo il suo modo di vedere il cittadino medio probabilmente una vis critica non l'ha mai avuta, per cui che problema c'è?
      Non può essere invece che la politica italiana degli ultimi 20 anni sia stata VERAMENTE l'unico, indistinto e indigeribile minestrone dell'inciucio? In questo caso (non poi così peregrino) di quale sano e sfaccettato scacchiere politico si sta parlando? Di quello che non c'è mai stato e non ci potrà mai essere? Almeno fino a quando esisterà questa classe politica, colpevole tutta.
      Proprio così, sig. De Gregorio. E' in corso una guerra per la sopravvivenza del vecchio contro un nuovo che ancora non si conosce. Questo è il punto a cui stiamo. E' possibilissimo che il vecchio vincerà ancora, nulla è scontato.

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    7. @ Annamaria

      Sì, sto dicendo all'incirca proprio quello. Dico all'incirca perché vale probabilmente solo per una parte di quegli otto milioni, non saprei quanto: metà? Un terzo? Tanti, comunque. E l'automobile sportiva era un e.g., chiaramente: stava per "stare bene economicamente".

      Ma non lo dico per provocare, né punto il dito su persone che non conosco: invece ritengo di avere dati "macroscopici" oggettivi incontrovertibili. Da cinque o dieci anni fa cosa è cambiato, a livello di malapolitica, corruzione, malcostume, nepotismi, favoritismi, inettitudini, privilegi della "casta", sfascio, mega stipendi dei manager incapaci, e uso personale delle istituzioni? NULLA, nulla di nulla. Nada. Zero. Nel frattempo è cambiato tutto, invece, di come stiamo noi cittadini.

      Queste cose le vedo da sempre, nella politica, nelle piccole e grandi proteste di lavoro, di categoria, in tutto: parte una protesta, e tu ti convinci che si vogliano cambiare finalmente le cose. Invece si tratta, si ottiene un contentino, due spicci, un po' di elemosina, e tutto rientra, e tu che pensavi che stavi facendo parte di una rivoluzione o solo di una nuova alba nascente ti senti all'improvviso il più grande dei coglioni, il numero uno.

      Io sono vent'anni che mi mangio il fegato, con la politica, che protesto, che denuncio, ma fino all'altro ieri dov'erano i grillini di oggi? Questi otto milioni? Qualcuno, certo, qualcuno c'è, che ha alti ideali, ma tutti gli altri? Perché si sono svegliati proprio adesso? Perché si perde lavoro, questo dico: perché mancano soldi, e tutte queste cose qui. Questo è cambiato, non altro. E allora non va più bene: perché adesso la colpa di tutto è di chi ha mal governato, mal gestito. Prima aveva mal governato, aveva mal gestito; ma "io stavo bene", e allora si poteva sopportare.

      E quando c'era stata l'ultima sollevazione popolare? Con tangentopoli. Guardacaso, in concomitanza della nostra brutta crisi finanziaria dei primi anni '90. Le monetine a Craxi, dove sono finite per venti anni? Riposte nelle tasche di chi - sì - qualche ringhietto lo faceva, ogni tanto; ma poi, alla fine, sopportava, in silenzio, tutto. La politica di oggi NON è peggiore di quella di dieci anni fa, da nessun punto di vista. Se il problema era questo, se era la sete di nobiltà delle istituzioni, la pulizia della democrazia, un Movimento ci avrebbe avuto otto molioni già dieci anni fa.

      (nota all'ammin.: il mio commento voleva essere qui, in risposta a Annamaria, si può cestinare quello dopo, a pie' pagina)

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    8. Questo invece @ Massimo

      È impressionante a quale velocità cambino le cose, il mio precedente messaggio di un giorno circa addietro è già vecchio. Grillo ha imparato alla svelta e mi ha in buona parte smentito: in un batter di ciglio ha fatto capire al primo e al secondo "candidato in pectore" che non erano indispensabili, poi ha ribattezzato il terzo, un galantuomo attempato, con tanto di tre legislature alle spalle e presidenza PDS, un ragazzino meraviglioso e lo ha spiattellato in faccia al PD. Ha in pratica investito del ruolo l'unico vero candidato forte (alla luce di quel che è il paese oggi) di area PD. Ha smentito tutto sé stesso ma ha, giustamente a mio avviso, usato un'arma che aveva a disposizione. Il PD, sempre che non sia pretattica pure quella, al contrario sta vanificando l'unica mossa strategica riuscita (Boldrini) nel nome di un suicido servito su un piatto d'argento ai due opponenti, Grillo e Berlusconi, sostenendo apparentemente una candidatura insostenibile tra coloro che sono tra le sue fila.

      Commento solo su un altro punto: sono fermamente convinto anch'io che le persone non siano affatto "impermeabili all'iniezione di nuovi valori etici in politica". Del resto la nostra genetica è la stessa di altri popoli. Però quel che so è anche che abbiamo già ampiamente dimostrato, come popolo, di saperci (quasi) ribellare quando gli affari personali ci vanno a carte quarantotto. Non lo reputo un indizio che le cose stiano cambiando, se succede una volta di più. Le cose cambieranno se la "buona politica" saprà imporsi in, per così dire, "tempi di pace". E per questo ritengo che ci sia bisogno di persone in gamba e non meramente capaci di farsi votare da cinquanta internatuti dopo aver girato un video di cinque minuti. Mi auguro che sarò smentito perché, l'ho già detto, con ciò non ho mai voluto intendere dire che dall'altra parte ci siano dei giganti della politica.

      Precisazione: non vorrei essere frainteso, io non ne faccio mai una questione di livello culturale. La capacità critica in sé, at face value ritengo che sia per la gran parte indipendente da esso, al massimo può essere diversa la complessità di come è strutturata. Certamente non ne siamo forniti tutti o, meglio, non siamo stati allenati e stimolati tutti ad usarla.

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  6. Per rimanere in tema, mi permetto di segnalare questo bell'editoriale di Alessandro Gilioli:
    http://gilioli.blogautore.espresso.repubblica.it/2013/04/17/le-voci-da-fuori/

    Ci ho ritrovato il senso di quello che-nel mio piccolo-ho scritto su queste pagine due notti fa: quelli 'là dentro' e le voci 'da fuori':
    "Se vogliono davvero fare la schifezza, quelli là dentro, la facciano almeno sentendo le voci da fuori" scrive Gilioli.
    Appunto.

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  7. «Casaleggio mi ha cazziata perché vi dico troppo». La capogruppo alla camera dei deputati di un partito di 8 milioni di votanti si fa "cazziare" da tale Casaleggio. Basta questo a evidenziare la caratura del personaggio.

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