lunedì 16 giugno 2014

Del tutto naturale che sulla bancarella di libri vecchi il Principio di una logica della vita morale di Maurice Blondel stia accanto al trattato di malattie infettive dato alle stampe prima della scoperta degli antibiotici: qui i mercuriali per la lue, lì l’αντιφασις come «simbolo inadeguato» della στερησις. 

Fino a Bartolomé de Las Casas, la cosa è data, ma non cerca e non trova spiegazione: «Nulla subiectio, nulla servitus, nullum onus unquam impositum fuit, nisi populus qui subiturus illa onera erat, impositioni eiusmodi voluntarie consentiret» (De Regia Potestate, § 4.1). Poi arriva Étienne de La Boétie.

«Ci vogliono sessant’anni d’incredibile fatica e sofferenza per creare una simile persona, che però è buona solo per morire, ormai». Detto da André Malraux nel 1933, quando la vita media era appunto di sessant’anni o giù di lì. Se la condition humaine è sempre uguale a se stessa, la quantità di fatica e sofferenza necessaria a creare una persona buona solo a morire – inesorabilmente – cresce.

D’un tratto m’assale la nostalgia di Luigi De Marchi.

Vacca fa a Togliatti lo stesso servizietto che Togliatti fece a Gramsci: pubblica il pubblicabile. 

Nessun commento:

Posta un commento