venerdì 22 agosto 2014

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In rispolvero, voilà, le radici giudaico-cristiane. Poco importa quanto strumentalmente siano rievocate, anche stavolta occorre non far troppa differenza tra chi le tira fuori in buona fede, per la romantica inclinazione all’allegoria dello scontro di civiltà o della guerra di religione, e chi non vedeva l’ora che ricapitasse l’occasione buona, per rioffrirci la tesi della nostra superiorità antropologica in cambio una firmetta in calce alla stanca riedizione del solito manifesto clericofascista (Dio, Patria e Famiglia, e i loro succedanei): poco importa, perché gli argomenti sono gli stessi. Riecco, dunque, appena un po’ invecchiati, Bernard-Henry Lévy e Ida Magli, e naturalmente chi li legge trovandoli convincenti. In solido c’è alleanza tra chi taglia teste e chi le riempie di bubbole.

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