giovedì 22 gennaio 2015

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Guarda un po’ a cosa ci riduce, l’andazzo dei tempi: siamo costretti a trovare sennate, addirittura bene argomentate, perfino ottimamente espresse, le ragioni di un Paolo Cirino Pomicino. Certo, conviene chiudere un occhio sulle cause che trova all’andazzo (tutto sarebbe dovuto allo smarrimento di una democristiana arte di governo) e alle soluzioni che prospetta (ci vorrebbe il presidenzialismo, ancorché con opportuno sistema di contrappesi), ma l’analisi non è corretta?


5 commenti:

  1. Direi che l'analisi è corretta.

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  2. L'analisi è perfetta.
    Pomicino è persona tutt'altro che stupida : l'essere fuori dall'agone diretto gli permette di dimostrarlo in pieno.
    Gli resterebbe da compiere una seria autocritica su quanto la sua generazione abbia creato le basi del il problema : ad esempio portandoci a considerare giovane un quarantenne, oppure a considerare capace una classe dirigente cortigiana.
    Ma è chieder troppo, lo sappiamo.
    Stia bene, sempre utile passar di qua.
    Ghino La Ganga

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  3. Le radici di questa situazione sono tutte nelle scelte istituzionali fatte agli inizi degli annni '90: l'abolizione dei partiti territoriali, sostituiti con quelli virtuali, l'introduzione del sistema maggioritario, l'eliminazione del voto di preferenza e il trasferimento della scelta delle alleanze politiche dal Parlamento alla cabina elettorale.

    Sembra quasi il tentativo di una egemenia 'gramsciana' di un capitalismo finanziario e protestante che cerca di imporre il governo globale di un pensiero unico.

    Parliamo del referendum sulla legge elettorale che, se approvato, trasferisce il premio di maggioranza dalla coalizione al partito che prende più voti. Ho appena scritto un'articolo durissimo contro l'iniziativa referendaria che secondo me riproprone una sorta di nuova legge Acerbo di mussoliniana memoria quella per cui con il 30 per cento dei voti potevi avere il 55 per cento dei parlamentari.

    Forse la generazione di Veltroni,Rutelli, e Casini è la generazione dei colonnelli che non saranno mai generali e, ove riuscissero, guiderebbero il paese per conto terzi.

    (Geronimo - alias Cirino Pomicino - La politica nel cuore - Cairo Editore 2008)

    **

    Vecchia lenza !!

    lr

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  4. mah...è l' analisi che fanno sempre gli oligarchi quando vengono cacciati dal tiranno. Delizioso quel "selezione darwiniana dei dirigenti" ( che non è esattamente un' espressione democristiana ): noi , i migliori, gli aristoi che ci guadagnavamo il diritto di governare grazie al nostro valore in battaglia ( elettorale stavolta ).

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